Mag 27 2012

Robot Terrestri (veicoli radioguidati per operazioni militari)

Category: TecnologiaAntonio @ 14:54


Se gli UAV sono in grado di muoversi liberamente nell’aria secondo rotte prestabilite o fornite attraverso comandi via radio dall’operatore al suolo e i cui sensori possono essere orientati su bersagli per poi seguirlo automaticamente, gli attuali robot terrestri sono essenzialmente dei veicoli radioguidati, che seguono i comandi provenienti dalla console per quanto riguarda il movimento, l’orientamento dei sensori visivi e quello degli eventuali attuatori (o sistema di protezione o di attacco).

Il livello tecnologico dei robot può essere correlato con il livello d’indipendenza dall’operatore che questo può mantenere nella condotta di un’operazione complessa. Disporre di un robot che necessita di un uomo per la loro condotta porta benefici unicamente per quanto riguarda la sicurezza dell’operatore; il rischio di perdite di vite umane in questo modo cadrebbe a zero, e di conseguenza sarebbe possibile risparmiare notevolmente sulle blindature aumentando il carico utile.

Mirare alla realizzazione di un prototipo in grado di eseguire la propria missione senza nessun apporto dell’operatore richiede ancora notevoli sviluppi, soprattutto sulla tecnologia informatica: il sistema robot dovrebbe analizzare tutti i suoi sensori (videocamere, videocamere termiche, sensori di movimento, sensori IED, ambientali, IR, ecc..) e prendere in modalità autonoma decisioni che riguardano il movimento, la scelta di un percorso, la scelta di un percorso alternativo, il riconoscimento di una persona o oggetto sospetto (possibile minaccia), individuazione e scavalcamento di ostacoli. Oltre queste fondamentali caratteristiche, il robot utilizzato in teatri di battaglia, dovrebbe essere dotato anche di sistemi di protezione attiva adeguati, o essere dotato di un sistema di autodistruzione in caso di attacco dell’avversario.

Alcuni sviluppi attuali hanno portato alla realizzazione di tre robot terrestri (USA):

• ARV, Armed Robotic Vehicle, veicolo da cinque tonnellate su scafo ruotato 6×6, nelle versioni d’assalto e ricognizione, sorveglianza e acquisizione obiettivi (RSTA);
• SUGV, Small Unmanned Ground Vehicle, piccolo cingolato destinato alla ricognizione specie in ambiente urbano e in zone di difficile accesso quali gallerie, fognature e caverne, equipaggiato con sensori modulari di vario tipo, ottico e chimico;
• MULE, Multifunctional Utility/Logistics and Equipment Vehicle, robot 6×6 ruotato ‘cingolabile’ da 2,5 tonnelate ad alta mobilità, dotato dello stesso sistema di navigazione autonoma ASN (Autonomous Navigation System) dell’ARV e di tre differenti pacchetti di missione, trasporto, sminamento e assalto leggero. Il MULE opererà in supporto diretto alla squadra, trasportandone il carico (fino ad una tonnellata), assicurando la funzione di scoperta, segnalazione e neutralizzazione delle mine, e fornendo un supporto di fuoco e ricognitivo.

Il continuo sviluppo e innovazione anche in questo settore altamente tecnologico, riveste un’enorme importanza sulla strategia di protezione e sicurezza del personale (combattente e non). I robot, infatti, spesso sostituiscono i combattenti di “prima linea”, i più esposti ad attacchi frontali o di tipo terroristico; l’aspetto più importante è la facilità e immediatezza di coesione tra robot e sensori di tipo C.B.R.N., anti-IED o di sistemi di protezione attiva automatica/semi-automatica in grado di effettuare un primo attacco o di eliminare la fonte dell’attacco avversario. La notevole diminuzione di perdite di vite umane sui teatri di battaglia grazie all’apporto di questi “combattenti robotizzati”, rende questo settore in continua crescita e sviluppo da parte di molti Paesi dell’alleanza con il supporto di enti di ricerca e università.

Una pietra miliare nel campo della robotica terrestre è stata posta alcuni anni fa quando fu disputata la prima competizione del “Grand Challenge” organizzata dalla DARPA (Defense Advanced Research Project Agency) statunitense.

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