L’addestramento del personale militare costituisce la 36 più solida sulla quale costruire la partecipazione ai frequenti impieghi internazionali ai quali l’Esercito prende parte fornendo il 75-80% della presenza militare italiana all’estero.
L’introduzione di nuove tecnologie anche nel settore di addestramento e simulazione ha come scopo due principali motivazioni. Il primo è sicuramente quello di migliorare ed affinare l’addestramento; il secondo riguarda la riduzione dei costi delle attività.
In realtà l’Esercito aveva già fatto ricorso ai sistemi di simulazione da più di 20 anni. Si trattava però di sistemi che consentivano di addestrare il singolo ed erano limitati ad alcuni aspetti come gli elicotteri o i carri armati. Le nuove applicazioni della simulazione si applicano a realtà ben più complesse e consentono di addestrare personale e unità evitando l’usura dei mezzi, dei sistemi d’arma e dei materiali, incrementando e diversificando i momenti addestrativi. Nel contempo si ottiene la riduzione dei costi e l’impatto ambientale che hanno le esercitazioni tradizionali.
Il ricorso alla simulazione avviene in due distinte aree: quella operativa e quella addestrativa. La prima si rivolge ai comandi più elevati e attiene ai processi decisionali che si svolgono all’interno dello stato maggiore. Si tratta di un processo logico matematico che permette di effettuare il confronto tra le proprie mosse e le probabili contromosse dell’ipotetico avversario.
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